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DigitalDebate: SERVE BONUS SCONTRINI. DETRAZIONI PER AIUTO CONSUMI PER NANNICINI DEL PD: NECESSARIO ABBASSARE COSTO DEL LAVORO

Detrarre dalle tasse le spese fino a un tetto massimo di 5 mila euro per il consumo al dettaglio, dagli alimentari all’abbigliamento; rinviare a fine anno gli adempimenti fiscali e contributivi per le imprese; aumentare le retribuzioni dei settori scuola, sanità e sicurezza per rilanciare i consumi. Queste alcune tra le proposte avanzate dal presidente di Anpit (Associazione nazionale per l’industria e il terziario) Federico Iadicicco, nel corso dell’incontro “Agenda 2030, Un piano di sviluppo sostenibile dopo la pandemia, digital debate” organizzato da consenso Europa – business unit del Gruppo Hdrà dedicata al public affairs.

“In questo modo – spiega il presidente di Anpit, Federico Iadicicco – si potrebbe dare una spinta immediata ai consumi, che stentano ancora parecchio.
Spalmando il costo dell’operazione sui cinque anni successivi”

Federico iadicicco

Hanno preso parte al dibattito anche l’economista Giulio Sapelli ed i senatori Tommaso Nannicini del Pd e Alfonso D’Urso di Fdi.
Dal dibattito tra i partecipanti emerge una posizione comune: continuare sulla strada di singole misure compensatorie – come ad esempio la riduzione dell’Iva che rischia di tradursi in un intervento temporaneo, limitato al solo settore del turismo e vincolato al pagamento con la moneta elettronica – è un errore che rischia di sprecare risorse e di non consentire al sistema paese di rilanciarsi, nonostante i primi segnali di ripresa per la fiducia di consumatori e imprese a giugno dopo il crollo record segnato nei mesi precedenti sull’onda dell’epidemia di coronavirus, come reso noto oggi dall’Istat.

– “La riduzione dell’Iva è un palliativo”, ha sostenuto il professor Giulio Sapelli. “
Bisogna piuttosto stimolare gli investimenti. Esistono tra i 70 e gli 80 miliardi collegati ad opere infrastrutturali e di edilizia che vanno sbloccate: non abbiamo bisogno di una politica di rilancio dei consumi tous-court, ma i consumi vanno rilanciati come conseguenza ed effetto di un piano di investimenti pluriennali”.

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini
L’Economista Giulio Sapelli

Di investimenti ha parlato anche il senatore Nannicini, aggiungendo la necessità di adottare misure urgenti per affrontare le due probabili crisi che abbiamo davanti, quella occupazionale d’autunno e quella per mancata crescita nel 2021: “Abbiamo perso oltre 400mila posti di lavoro in due mesi, e a pagare sono stati soprattutto i giovani e gli autonomi: le priorità sono la riforma del welfare e il taglio del costo del lavoro, per evitare che la crisi da occupazionale diventi sociale”. Per il senatore democratico “questo è il tempo del debito buono, che però per essere tale deve essere destinato a stimolare gli investimenti pubblici e privati”.

“La ricetta del governo per affrontare la crisi è drammaticamente insufficiente”, secondo il Senatore D’Urso, “perché inadeguata ad affrontare il tema più urgente, ossia il rilancio degli investimenti e dei consumi”.
Per il parlamentare di Fratelli d’Italia occorrono interventi più incisivi come lo stop alle intermediazioni sindacali per il rinnovo della CIG e la sospensione del codice degli appalti per le grandi opere infrastrutturali, secondo il modello Genova, “misure necessarie per affrontare l’emergenza, e che abbiamo presentato in parlamento. Noi chiediamo al governo di dare il nostro contributo, però fino ad adesso le nostre proposte sono state purtroppo respinte.” Investimenti, sburocratizzazione, welfare e costo del lavoro. Questo, secondo i partecipanti, il piano di sviluppo sostenibile per il post-pandemia.

(Public Policy)

Onorevole Adolfo Urso